Recentemente GS1 ha pubblicato l’aggiornamento dello standard EPC Gen2 UHF RFID v3. La nuova versione include ottimizzazioni dell’interfaccia radio e nuovi comandi mirati a risparmiare tempo, migliorare l’accuratezza e rendere il processo di inventario più robusto. Di seguito esamineremo alcune delle modifiche più significative in termini di prestazioni dell’inventario e forniremo indicazioni su come iniziare con i test e l’apprendimento autonomo.
I nuovi comandi migliorano ulteriormente il filtraggio e consentono un accesso più semplice alla memoria.
I comandi QueryX e QueryY combinano i classici comandi Select + Query in un singolo pacchetto temporizzato. A differenza di Select(s) + Query, confezionano efficacemente l’intera serie di Select e la Query successiva in un unico frame di comando. Questo blocca i reader esterni dall’interferire con il processo di filtraggio e rende il processo di inventario più robusto. Impedisce anche ai tag di partecipare se hanno “sentito” solo parte del frame di comando QueryX/QueryY. Questo potrebbe essere il caso se si sono spostate dentro/fuori dal campo del lettore durante il ciclo di inventario.
Infine, i nuovi comandi sono dotati di configurazioni opzionali come la possibilità di scegliere se l’etichetta deve includere l’EPC o il TID nella risposta ACK (AckData), se l’RN16 è protetto con un checksum (ReplyCRC) e condizioni di filtraggio flessibili. Questi parametri aggiungono flessibilità al processo di inventario e possono essere utilizzati per rendere il processo più efficiente.
ReadVar è un’alternativa a Read (che rimane obbligatorio nello standard). I due comandi sono molto simili tra loro, ma la risposta del tag a ReadVar contiene dati informativi aggiuntivi. NumWords indica il numero di parole restituite come parte della risposta, MoreWords indica la quantità di dati ancora disponibili nella memoria da leggere oltre allo spazio di lettura, e c’è un bit di parità calcolato sui dati trasmessi (Parity).
In generale, il comando ReadVar è più flessibile rispetto a Read e semplifica l’accesso alla memoria dell’etichetta poiché l’utente non deve conoscere la dimensione della memoria disponibile della banca di destinazione.
Utilizza comandi personalizzati per testare le nuove funzionalità del protocollo.
Tagformance Pro offre la possibilità di utilizzare comandi personalizzati definiti dall’utente nei test delle prestazioni dei tag, offrendo un mezzo pratico per testare alcune delle nuove caratteristiche del Gen2 v3.
I comandi personalizzati possono essere creati utilizzando un editor di testo standard, importati nel software e utilizzati nei programmi di test delle prestazioni.
Ad esempio, è possibile generare un’onda di comando Query personalizzata con regolazione del campo e testare l’effetto sulle prestazioni dei tag utilizzando il “Threshold sweep”.
Inoltre, un comando personalizzato può anche essere combinato con l’inventario ISO 18000-63 in una sequenza di comandi personalizzati, che consente di preparare ad esempio un comando di test ReadVar.
Per ulteriori informazioni è disponibile la nuova versione del protocollo sul sito ufficiale di GS1.